Pietro D'Amico

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Pietro D'Amico (Vibo Valentia, 12 marzo 1951Basilea, 11 aprile 2013) è stato un magistrato italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Iniziò a lavorare come magistrato di sorveglianza presso il Tribunale di Varese, con competenze per le province di Varese, Como e Sondrio. Successivamente svolse le funzioni di Pretore presso il mandamento di Cetraro (Tribunale di Paola).

Dal 1985 fu destinato per due anni al Ministero di Grazia e Giustizia con funzioni amministrative. Dalla fine del 1987 al 1992 fu magistrato di sorveglianza a Reggio Calabria e poi, fino al 1994, svolse l'incarico di giudice nel Tribunale di Catanzaro.

Dal 1994 al 1996 fu componente della commissione esaminatrice del concorso per esami a uditore giudiziario. Nel 1995 fu inoltre assegnato alla Procura generale di Catanzaro con funzioni di Sostituto Procuratore Generale, ruolo che ricopri fino al 2010, quando si dimise dalla magistratura.

Nel 2013, all'età di 62 anni, a causa di una grave depressione, decise di uccidersi[1][2].Si recò in Svizzera, scegliendo di morire per suicidio assistito[3]. In seguito, l'autopsia disposta dalla magistratura avrebbe scoperto un errore nella diagnosi alla base della scelta[1][4][5]. Essendo illegale il suicidio assistito per semplice depressione, il magistrato ha dovuto falsificare la diagnosi del suo medico. [6]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN27220906 · ISNI (EN0000 0000 0179 0957 · SBN CFIV287014 · LCCN (ENno2014022518 · BNF (FRcb134934348 (data) · J9U (ENHE987007316451205171 · CONOR.SI (SL65238883 · WorldCat Identities (ENlccn-no2014022518